Un report sull’efficienza energetica di Ecofys ha rivelato che il 98% dell’energia prodotta a livello mondiale viene sprecata, e che un aumento della produttività energetica potrebbe rilanciare l’economia, creare posti di lavoro e contribuire a salvaguardare l’ambiente.

Lo studio traccia un panorama globale classificando i Paesi a seconda della loro produttività energetica. Essa è misurata in termini di produzione economica per unità di energia consumata. La ricerca avverte che il tasso attuale di miglioramento della produttività energetica è di circa l’1,3% complessivo e, quindi, «troppo lento per tenere il passo con la domanda di energia».

Se si riuscisse, a livello globale, a raddoppiare il tasso di miglioramento della produttività di energia fino al 3% annuo, i vantaggi sarebbero impensabili. Il prezzo in bolletta dell’energia derivante da combustibili fossili scenderebbe di oltre 2 miliardi di euro entro il 2030. L’altro aspetto positivo sarebbe la creazione di 6 milioni di posti di lavoro da qui al 2020.

La relazione rileva poi che la maggior parte del vantaggio si potrebbe ottenere con la costruzione di dispositivi per il risparmio energetico, l’illuminazione a LED o l’isolamento degli edifici. Aumentando l’efficienza energetica tramite l’espansione di questi settori, le famiglie europee potrebbero finalmente ridurre le bollette, risparmiando il 30%.

Il Commissario europeo per il Clima e l’Energia, Miguel Arias Cañete, ha detto che «l’indice di produttività energetica fornisce un quadro eccellente per sfruttare le risorse sottoutilizzate, e ci aiuterà nei prossimi anni nell’indirizzare l’innovazione in modo da migliorare le prestazioni dell’Europa in questo settore chiave».